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Utilizzo del caso didattico per la formazione ECM in un ambiente di apprendimento
online
Università degli Studi di Firenze - LTE - Corso di Perfezionamento 2001-2002, area 4 - Tutor: Prof. M.Rotta |
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Da:giuseppe brancato |
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Va bene anche per me la prima settimana di luglio ed eventualmente
anche di venerdi, ricordo a Paola che non riesco ad accedere ai file
creati, probabilmente non conosco l'ID e la Password? le ho provate
quasi tutte
ciao
giuseppe b.
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Da: marmoreit |
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Corsista Manuela Morandini Quattro esempi di casi clinici ostetrici Il caso clinico si presta a suscitare delle riflessioni con i colleghi di lavoro per migliorare l'assistenza e per motivare l'aggiornamento professionale( follow-up- ho sbagliato qualcosa? In quella situazione potevo agire diversamente? La terapia o gli esami fatti sono stati sufficienti? ); oppure può essere utilizzato a scopo didattico dall'insegnante nella classe . Nella presentazione del caso clinico dobbiamo porci sempre delle domande riferendole al paziente( la persona che subisce l'intervento dell'operatore sanitario) e all'operatore sanitario(la persona che attua l'intervento sul paziente). Per es.In una determinata situazione…… - Quando il paziente accusa dolore? - Perché il paziente era impaurito? - Perché il paziente si è espresso così? - Perché oggi il paziente ha rifiutato il cibo? ecc. In questa situazione…….. - Perché ho utilizzato questa tecnica assistenziale? - Come ho applicato questa tecnica assistenziale? - Ho applicato questa tecnica nel momento giusto? - Quante volte ho applicato questa manovra ?ecc. Quando ci ritroviamo tra colleghi a discutere su un caso clinico possiamo esaminare gli studi fatti da altri per la risoluzione del nostro caso allo scopo di aggiornarci professionalmente e culturalmente confrontando il nostro lavoro con quello di altre realtà lavorative. Quando siamo in una classe reale o virtuale la costruzione verbale o scritta di un caso clinico può diventare una tecnica didattica che aiuta l'allievo ad imparare contenuti e ad affrontare le situazioni con ragionamento non per pratica ;nella classe reale si può arrivare alla realizzazione del caso clinico e in questa situazione il discente è chiamato ad esercitare il suo sapere e ad affinare le sue abilità vivendole in una simulata. Ho scelto quattro esempi di casi clinici ostetrici seguendo quattro criteri fondamentali nell'esercizio della pratica ostetrica. Questi criteri si possono applicare a tutti i casi clinici nell'esercizio delle diverse professioni sanitarie: 1 Il criterio della continuità terapeutica ed assistenziale. Intorno alla persona bisognosa gli attori della cura ed assistenza devono essere specialisti nel garantire la "continuità". Spesse volte gli interventi medici e le pratiche assistenziali sono disomogenee per es. questo succede quando qualcuno contraddice la decisione o la pratica di un altro collega e non arriva ad una decisione collaborativa ed ignora il lavoro di gruppo. In qualsiasi situazione all'inizio è necessario continuare la pratica iniziata dal collega per non disorientare il malato ;in seguito verrà verificata l'efficacia dell'intervento e se sarà necessario cambiata per decisione presa in collaborazione. Caso clinico La sig. Anna ,alla fine della prima gravidanza, arriva in ospedale alle due di notte perché ha le contrazioni uterine da più di due ore; è accompagnata dal marito . Viene fatta la visita ostetrica, il controllo del BCF mediante CTG ; il medico decide il ricovero perché le contrazioni sono ritmiche e ogni 5 minuti , il collo uterino è appianato e dilatato due centimetri; viene compilata la cartella ostetrica, la cartella infermieristica e il modulo dell'accettazione sanitaria, deciso il numero e la camera. L'ostetrica segue il travaglio fino a fine turno ,le sette del mattino. La donna partorisce alle 10 un bimbo di 3 chili ,il marito è presente all'evento; la modalità del parto è spontanea con lacerazioni di 2 grado suturate con filo riassorbibile; segue un post partum regolare ma si presentano difficoltà d'allattamento perché la donna ha i capezzoli ritenuti ; dopo tre giorni viene dimessa dall'ospedale insieme al bimbo. 2 La pratica del sollievo della sofferenza . Il dolore si può debellare o attenuare adoprando mezzi naturali , chimici, meccanici. I mezzi naturali possono essere: - La fonte di calore o del freddo, - L'aromoterapia, - La musicoterapia. I mezzi chimici possono essere: - i farmaci per os, - i farmaci per infusione, - i farmaci per inalazione, - analgesie spinali e epidurali, - anestesia totale e parziale. I mezzi meccanici possono essere. - L'uso dell'agopuntura. - Posizionamenti del corpo - La digitopressione - Il massaggio - Il colloquio caso clinico La sig. Carla 40 anni, primipara a 41 settimane è in travaglio da due ore con contrazioni aritmiche , le membrane integre, la ppc deflessa, il collo uterino raccorciato ,dilatato tre cm. E' stanca per le contrazioni ,non sopporta più il dolore, è depressa perché ricordandosi del precedente parto durato 13 ore teme di ripetere la stessa situazione; chiede una analgesia epidurale. L'ostetrica cerca di farle capire che la testa del bambino deve posizionarsi correttamente perché avvenga la progressione del parto ; consiglia alcuni posizionamenti; pratica massaggi e toccature con fonti di calore; suggerisce un bagno caldo. Alla donna dopo quattro ore di travaglio le viene fatta una analgesia peridurale e somministrato ossitocina per vena; partorisce dopo un'ora. 3 Il rispetto della persona diversa per società,cultura,religione,razza,lingua,età. L'essere umano richiede sempre rispetto anche quando non condivide quello che facciamo per il suo bene. Caso clinico. La sig. x, profuga albanese e senza documenti, all'apparenza 35-38 anni d'età ,non conosce la lingua italiana ,viene ricoverata d'urgenza in maternità causa un iniziale travaglio di parto; è accompagnata da una persona di sesso femminile che le fa da interprete anch'essa albanese. Sa sig. è impaurita e ha brividi di freddo ; condotta in sala parto dopo un'ora partorisce una bimba. Al suo ritorno nel reparto ostetrico viene lasciata sola dall'amica. 4 L'appagamento e la soddisfazione dei bisogni umani seguendo la teoria di Maslow. Abraham Maslow, psicologo e portavoce della psicologia umanistica propose una gerarchia dei bisogni umani per spiegare le forze motivazionali che agiscono come stimoli per il comportamento. La sua teoria sui bisogni umani è stata ampiamente sviluppata ed applicata ad una vasta gamma di situazioni nell'ambito dell'assistenza sanitaria . Caso clinico La sig. Maria di 27 anni si è fratturata la gamba dx durante una caduta accidentale mentre scendeva le scale della propria abitazione .Viene ricoverata in ostetricia anche se la riparazione della frattura è avvenuta nelle sale di ortopedia. Rimane per una settimana in ospedale per gli accertamenti del caso e per la terapia endovena a scopo preventivo . Maria è preoccupata per l'esito della gravidanza e piange sovente. Non può prendersi cura e muoversi ; è preoccupata per le sorti della sua gravidanza anche se le è stato spiegato che il suo bambino non corre alcun pericolo. note 1 La tecnica della mappatura dei concetti, sviluppata negli anni 70 alla Cornell University negli USA da J.Novak e D.B.Godwin si è diffusa a tutti i livelli di formazione, particolarmente nell'insegnamento delle scienze ,ma si potrebbe applicare anche nelle scuole di formazione sanitaria infermieristica ed ostetrica. Vedi articolo di M.Matarese, P.Scorretti su "le mappe cognitive nella formazione infermieristica: una nuova sfida per i formatori". Da Nursing Oggi, numero 1,2001 pag 22-30. 2Cfr." Keane's L'essenziale del nursing" di Susan C. de Wit 1 edizione italiana tradotta dalla 3 americana ed. Piccin 1996 pag.22 riporto un esempio di mappa dei concetti applicata in ambito infermieristico di P.McHugh Schuster descritta nell'articolo sopracitato prima fase precede fase a Alterata nutrizione Squilibrio idroelettrolitico attributi di fase a Ansia Riduzione gettata cardiaca immobilità fase a Ascesso addominale Occlusione intestinale Fase postoperatoria attributi di fase a Dolore Infezione Integrità della pelle eliminazione segue fase a Ossigenazione Alterazione degli scambi gassosi |
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Da: Paola Ebranati |
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Caro Giuseppe, poffarbacco, mi dispiace ;( senti, quando accedi a: http://it.groups.yahoo.com/group/lte-2002-ecm/ vedi la lista dei messaggi? riesci ad arrivare ai files? se arrivi ai files, quando ci clicchi sopra per prelevarli, che cosa succede esattamente? a) hai per caso un'applicazione come real download che ti segnala che non è possibile scaricare i file? b) hai la finestra di download di windows che si blocca o non compare per nente? c) ti viene chiesta una password da yahoo? Prova a fare una cosa: Ri-registrati su yahoo-gruppi daccapo. fammi sapere paola |
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Da: Anna Fata |
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Ciao a tutti, scusate l'insistenza, ma credo che, a questo punto, sia più che necessario giungere ad una decisione circa la data dell'esame, e qui mi appello anche al prof.Rotta. Mi sembra che molti propendano per l'inizio di luglio, alcuni non mi sembra che abbiano espresso una preferenza. Personalmente, l'inizio di luglio non è assolutamente fattibile: o all'inizio di giugno come, peraltro stabilito ad inizio corso, o alla fine di luglio. Che fare? Ogni suggerimento sarà più che gradito! :- ) Ciao e grazie per la collaborazione Anna |
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Da: Vitalia Murgia |
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Condivido che sia meglio sostenere l'esame come gruppo visto che come gruppo dovremo preparare anche l'elaborato. Sono d'accordo anche per la riunione conviviale, purche' tra le cose da discutere sul caso clinico ci sia "l'effetto benefico della pappa al pomodoro e della ribollita sul personale sanitario traumatizzato dalle novita' ECM emerse a Cernobbio" un caro saluto a tutti, in particolare a Paola che lavora per noi. Vitalia - - - - - Original Message - - - - - From: "beppediliddo" To: Sent: Friday, April 19, 2002 7:18 AM Subject: [lte-2002-ecm] data dell'esame Carissimi tutti, leggendo le Vs considerazioni sul tema, ritengo prioritario contattare i Proff e sentire le loro disponibilità (2-3 date), la possibilità di sostenere il colloqio in sottogruppi (la cosa non mi piace, anche perchè dopo la prova vorrei riunire tutto il gruppo per approfondire l'analisi di un caso clinico particolare "gli effetti socio-affettivi e gastroduodenali (sic!)di una grande abbuffata con amici" ) e, quindi, concordare la modalità operativa definitiva. Che ne dite! Paola da Istambul, sei un mito, hai commosso anche la Prof. Vannucchi. Ora devo studiare, Buona giornata !!! Ciao, Beppe. |
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Da: Vitalia Murgia |
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Cara Paola
non mi sono mai sentita cosi' imbranata! Ieri tornando da un viaggio
ho trovato un messaggio che mi diceva che ero stata invitata ad iscrivermi
al gruppo e mi pregava di confermare. Sto tentando di farlo da ieri
ma continua a chiedermi un nome utente ed una password che non conosco.
Ho cercato allora di iscrivermi con il mio login vmurgia ma mi
rifiuta dicendomi che c'e' gia' una vmurgia nel gruppo.
Insomma come caspita si entra in questo gruppo e come possiamo interagire
e lavorare sui documenti degli altri? Io per ora ho visto solo
il contributo della Manuela Morandini ricevuto per e-mail ed come avrai
visto ho ricevuto ad alcune e-mail di Beppe e Anna Fata. Non sono riuscita
a scaricare il file di Paula de Waaal sempre perche' mi chiede la password.
scusami e grazie per l'aiuto
Vitalia
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Da: Paola Ebranati |
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Cara Vitalia,
purtroppo stai sperimentando la stessa cosa frustrante da morire
che è successa a me col gruppone area 4 (ma non solo a me) e a Giuseppe
ora.
Senti, facciamo una cosa:
Riaccendi un altra iscrizione yahoo come nuovo utente (tutto daccapo).
Nel frattempo che tu fai questa cosa (e a questo punto il consiglio
vale anche per Giuseppe) non ti proccupare, i files te li mando io
in backchannel quando arrivano.
Quando poi sei pronta con un nuovo account e profilo ti ricambio
l'iscrizione e vediamo se yahoo avra' pietà di noi questa volta.
un abbraccio di solidarietà
paola
Insomma come caspita si entra in questo gruppo e come possiamo
interagire e lavorare sui documenti degli altri? Io per ora ho
visto solo il contributo della Manuela Morandini ricevuto per e-mail
ed come avrai visto ho ricevuto ad alcune e-mail di Beppe e Anna Fata.
Non sono riuscita a scaricare il file di Paula de Waaal sempre perche'
mi chiede la password.
scusami e grazie per l'aiuto
Vitalia
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Da: Vitalia Murgia |
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Cara Manuela Ho letto con interesse quanto hai scritto e vorrei utilizzare il tuo contributo come spunto per il gruppo per alcune riflessioni sul caso didattico e sulla possibilita' di uso in aula e nella FAD. Qundo si decide di adottare questo strumento didattico si deve aver ben chiaro il concetto di cosa si vuole ottenere dai discenti con il lavoro di analisi e soluzione del caso sia che si faccia lavorare in singolo sia in gruppo. Nel caso devono esserci elementi di problematicità perche' susciti interesse e riflessione, quel che piu' e' importante chi lo prepara deve sapere bene quale obiettivo didattico vuole raggiungere. Nel primo caso mi pare che tu voglia far riflettere il discente sul problema della importanza della continuita' dell'assistenza e della uniformita' dei comportamenti terapeutici e diagnostici in una equipe. La qual cosa mi pare sacrosanta purche' venga salvaguardata la salute della paziente (insomma di fronte ad una scelta assistenziale di un collega decisamente pericolosa per il paziente abbiamo il diritto-dovere di dissentire). Ho tentato di analizzare il caso della Signora Anna e di costruire delle piste di dibattito che permettessero di raggiungere il tuo obiettivo didattico ma non riesco ad identificare gli elementi di problematicita'. E' una mia sensazione oppure davvero fila tutto liscio? o sono arrivata a questa conclusione perche' non essendo una ostetrica non capisco molto di assistenza al travaglio? Se pero' davvero fila tutto liscio il racconto si presta piu' come un esempio di buone procedure assistenziali ed in tal caso potrebbe essere una linea guida per comportamenti virtuosi piuttosto che lo spunto ad una discussione in gruppo o ad una riflessione su come si debba procedere per garantire un filo comune ed una continuita' assistenziale. E se invece non fila tutto liscio puoi farci capire quali sono gli aspetti problematici che devono emergere dal caso e ipotizzare una lista di quesiti da porre ai discenti? cosi' possiamo cominciare a ragionare su quali diffico lta' dovremo aspettarci, quali soluzioni trovare ecc.. se dovessimo usare il tuo esempio in un corso FAD per un caso clinico da risolvere in singolo o in una seduta di chatt. Nel caso clinico dedicato all'analgesia che ho copiato sotto cosa vuoi far emergere? Che l'analgesia deve essere di tipo naturale sino ad un certo punto del travaglio e solo dopo si puo' pensare a dei mezzi chimici o meccanici? Che la presenza di contrazioni aritimiche e collo uterino chiuso non permette un intervento con analgesia chimica? Che l'atteggiamento di attesa della tua collega è giusto, o e' sbagliato? Che quattro ore di dolore sono troppe in una donna che ha gia' avuto un travaglio precedente di 13 ore? Che il colloquio ben condotto e magari la preparazione preparto possono essere di aiuto nel far affrontare meglio alla donna una situzione come questa? Qualunque cosa tu voglia far emergere e' necessario pensare alle piste di dibattito, cioe' le domande a cui il discente/i discenti devono rispondere. Se il caso lo usassimo in FAD (ma anche in aula dove pero' puo' supplire la presenza del docente che commenta) oltre alle domande e' necessario predisporre le molteplici risposte ed i commenti alle risposte. Se il discente sbaglia nella scelta del percorso deve essergli detto perche' ha sbagliato e quale sarebbe stato il comportamento corretto da adottare, questo serve sia se il discente e' solo davanti al computer e nessuno interagisce con lui tranne la macchina, sia se si e' in chatt per permettere al coordinatore di guidare il gruppo verso l'obiettvio didattico che si vuole raggiungere. A proposito chi e' che definisce "il colloquio" come un mezzo meccanico di analgesia? A meno che non ci si riferisca alle dinamiche del sistema fonatorio, muscoli, laringe, ecc, mi pare che possa essere a buon diritto inserito nei mezzi naturali, anzi il piu' sano e naturale dei mezzi. Forse troppo poco usato in medicina e pertanto quasi innaturale perche' inusuale ma definirlo meccanico mi pare proprio terribile. Scusami se mi sono permessa di usare il tuo materiale per dare alcuni spunti di discussione al gruppo e scusatemi tutti se mi sono dilungata anche troppo. ciao a tutti Vitalia Murgia caso clinico La sig. Carla 40 anni, primipara a 41 settimane è in travaglio da due ore con contrazioni aritmiche , le membrane integre, la ppc deflessa, il collo uterino raccorciato ,dilatato tre cm. E' stanca per le contrazioni ,non sopporta più il dolore, è depressa perché ricordandosi del precedente parto durato 13 ore teme di ripetere la stessa situazione; chiede una analgesia epidurale. L'ostetrica cerca di farle capire che la testa del bambino deve posizionarsi correttamente perché avvenga la progressione del parto ; consiglia alcuni posizionamenti; pratica massaggi e toccature con fonti di calore; suggerisce un bagno caldo. Alla donna dopo quattro ore di travaglio le viene fatta una analgesia peridurale e somministrato ossitocina per vena; partorisce dopo un'ora. - - - - - Original Message - - - - - From: "marmoreit" To: Sent: Wednesday, April 17, 2002 8:03 PM Subject: [lte-2002-ecm] quattro esempi di casi clinici Corsista Manuela Morandini Quattro esempi di casi clinici ostetrici Il caso clinico si presta a suscitare delle riflessioni con i colleghi di lavoro per migliorare l'assistenza e per motivare l'aggiornamento professionale( follow-up- ho sbagliato qualcosa? In quella situazione potevo agire diversamente? La terapia o gli esami fatti sono stati sufficienti? ); oppure può essere utilizzato a scopo didattico dall'insegnante nella classe . Nella presentazione del caso clinico dobbiamo porci sempre delle domande riferendole al paziente( la persona che subisce l'intervento dell'operatore sanitario) e all'operatore sanitario(la persona che attua l'intervento sul paziente). Per es.In una determinata situazione.. - Quando il paziente accusa dolore? - Perché il paziente era impaurito? - Perché il paziente si è espresso così? - Perché oggi il paziente ha rifiutato il cibo? ecc. In questa situazione.... - Perché ho utilizzato questa tecnica assistenziale? - Come ho applicato questa tecnica assistenziale? - Ho applicato questa tecnica nel momento giusto? - Quante volte ho applicato questa manovra ?ecc. Quando ci ritroviamo tra colleghi a discutere su un caso clinico possiamo esaminare gli studi fatti da altri per la risoluzione del nostro caso allo scopo di aggiornarci professionalmente e culturalmente confrontando il nostro lavoro con quello di altre realtà lavorative. Quando siamo in una classe reale o virtuale la costruzione verbale o scritta di un caso clinico può diventare una tecnica didattica che aiuta l'allievo ad imparare contenuti e ad affrontare le situazioni con ragionamento non per pratica ;nella classe reale si può arrivare alla realizzazione del caso clinico e in questa situazione il discente è chiamato ad esercitare il suo sapere e ad affinare le sue abilità vivendole in una simulata. Ho scelto quattro esempi di casi clinici ostetrici seguendo quattro criteri fondamentali nell'esercizio della pratica ostetrica. Questi criteri si possono applicare a tutti i casi clinici nell'esercizio delle diverse professioni sanitarie: 1 Il criterio della continuità terapeutica ed assistenziale. Intorno alla persona bisognosa gli attori della cura ed assistenza devono essere specialisti nel garantire la "continuità". Spesse volte gli interventi medici e le pratiche assistenziali sono disomogenee per es. questo succede quando qualcuno contraddice la decisione o la pratica di un altro collega e non arriva ad una decisione collaborativa ed ignora il lavoro di gruppo. In qualsiasi situazione all'inizio è necessario continuare la pratica iniziata dal collega per non disorientare il malato ;in seguito verrà verificata l'efficacia dell'intervento e se sarà necessario cambiata per decisione presa in collaborazione. Caso clinico La sig. Anna ,alla fine della prima gravidanza, arriva in ospedale alle due di notte perché ha le contrazioni uterine da più di due ore; è accompagnata dal marito . Viene fatta la visita ostetrica, il controllo del BCF mediante CTG ; il medico decide il ricovero perché le contrazioni sono ritmiche e ogni 5 minuti , il collo uterino è appianato e dilatato due centimetri; viene compilata la cartella ostetrica, la cartella infermieristica e il modulo dell'accettazione sanitaria, deciso il numero e la camera. L'ostetrica segue il travaglio fino a fine turno ,le sette del mattino. La donna partorisce alle 10 un bimbo di 3 chili ,il marito è presente all'evento; la modalità del parto è spontanea con lacerazioni di 2 grado suturate con filo riassorbibile; segue un post partum regolare ma si presentano difficoltà d'allattamento perché la donna ha i capezzoli ritenuti ; dopo tre giorni viene dimessa dall'ospedale insieme al bimbo. 2 La pratica del sollievo della sofferenza . Il dolore si può debellare o attenuare adoprando mezzi naturali , chimici, meccanici. I mezzi naturali possono essere: - La fonte di calore o del freddo, - L'aromoterapia, - La musicoterapia. I mezzi chimici possono essere: - i farmaci per os, - i farmaci per infusione, - i farmaci per inalazione, - analgesie spinali e epidurali, - anestesia totale e parziale. I mezzi meccanici possono essere. - L'uso dell'agopuntura. - Posizionamenti del corpo - La digitopressione - Il massaggio - Il colloquio caso clinico La sig. Carla 40 anni, primipara a 41 settimane è in travaglio da due ore con contrazioni aritmiche , le membrane integre, la ppc deflessa, il collo uterino raccorciato ,dilatato tre cm. E' stanca per le contrazioni ,non sopporta più il dolore, è depressa perché ricordandosi del precedente parto durato 13 ore teme di ripetere la stessa situazione; chiede una analgesia epidurale. L'ostetrica cerca di farle capire che la testa del bambino deve posizionarsi correttamente perché avvenga la progressione del parto ; consiglia alcuni posizionamenti; pratica massaggi e toccature con fonti di calore; suggerisce un bagno caldo. Alla donna dopo quattro ore di travaglio le viene fatta una analgesia peridurale e somministrato ossitocina per vena; partorisce dopo un'ora. 3 Il rispetto della persona diversa per società,cultura,religione,razza,lingua,età. L'essere umano richiede sempre rispetto anche quando non condivide quello che facciamo per il suo bene. Caso clinico. La sig. x, profuga albanese e senza documenti, all'apparenza 35-38 anni d'età ,non conosce la lingua italiana ,viene ricoverata d'urgenza in maternità causa un iniziale travaglio di parto; è accompagnata da una persona di sesso femminile che le fa da interprete anch'essa albanese. Sa sig. è impaurita e ha brividi di freddo ; condotta in sala parto dopo un'ora partorisce una bimba. Al suo ritorno nel reparto ostetrico viene lasciata sola dall'amica. 4 L'appagamento e la soddisfazione dei bisogni umani seguendo la teoria di Maslow. Abraham Maslow, psicologo e portavoce della psicologia umanistica propose una gerarchia dei bisogni umani per spiegare le forze motivazionali che agiscono come stimoli per il comportamento. La sua teoria sui bisogni umani è stata ampiamente sviluppata ed applicata ad una vasta gamma di situazioni nell'ambito dell'assistenza sanitaria . Caso clinico La sig. Maria di 27 anni si è fratturata la gamba dx durante una caduta accidentale mentre scendeva le scale della propria abitazione .Viene ricoverata in ostetricia anche se la riparazione della frattura è avvenuta nelle sale di ortopedia. Rimane per una settimana in ospedale per gli accertamenti del caso e per la terapia endovena a scopo preventivo . Maria è preoccupata per l'esito della gravidanza e piange sovente. Non può prendersi cura e muoversi ; è preoccupata per le sorti della sua gravidanza anche se le è stato spiegato che il suo bambino non corre alcun pericolo. note 1 La tecnica della mappatura dei concetti, sviluppata negli anni 70 alla Cornell University negli USA da J.Novak e D.B.Godwin si è diffusa a tutti i livelli di formazione, particolarmente nell'insegnamento delle scienze ,ma si potrebbe applicare anche nelle scuole di formazione sanitaria infermieristica ed ostetrica. Vedi articolo di M.Matarese, P.Scorretti su "le mappe cognitive nella formazione infermieristica: una nuova sfida per i formatori". Da Nursing Oggi, numero 1,2001 pag 22-30. 2Cfr." Keane's L'essenziale del nursing" di Susan C. de Wit 1 edizione italiana tradotta dalla 3 americana ed. Piccin 1996 pag.22 riporto un esempio di mappa dei concetti applicata in ambito infermieristico di P.McHugh Schuster descritta nell'articolo sopracitato prima fase precede fase a Alterata nutrizione Squilibrio idroelettrolitico attributi di fase a Ansia Riduzione gettata cardiaca immobilità fase a Ascesso addominale Occlusione intestinale Fase postoperatoria attributi di fase a Dolore Infezione Integrità della pelle eliminazione segue fase a Ossigenazione Alterazione degli scambi gassosi |
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Da: Paola Ebranati |
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Cari ECMini, grazie a tutti! -stato dell'arte del nostro lavoro: a.attualmente le consegne entro il 20 sono state rispettate tutte: un grazie di cuore a tutti b.rimangono le consegne entro il 25, che estendiamo fino al 30 per i problemi tecnici che sta dando yahoo a Giuseppe e Vitalia. _______________________ richieste particolari: 1. gentilmente chiederei a Paula di re-inviare in lista (questa volta) il suo documento postato nell'area files il 17/04 in quanto anck'io non riesco a scaricarlo. 2. proporrei di darci fino al 30/04 per vedere se i problemi tecnici con yahoo vengono risolti. In caso la legge di Murphy continui a perseguitarci, attiviamo il piano B: cioè i documenti aggiornati, le risposte alle rimanenti domande ed eventuali altri contributi verranno inviati da ciascuno direttamente a me: paola.eb@romascuola.net ed io provvederò a tenere l'archivio e caricare i materiali direttamente sul sito: http://www.gruppoecm.freeservers.com/home.htm cominciando a riempire la pagina relativa a: I PROCESSI DELL'ESERCITAZIONE, dove metterei il seguente indice - introduzione al caso clinico (definizione e valenza didattica) (e li mettiamo i contributi di Vitalia, Manuela e Anna) - applicazione del caso clinico didattico in presenza: vantaggi e problemi (Vitalia contributo + Giuseppe contributo) - i modelli a distanza già sperimentati in rete (contributo di Paula e Beppe) Nel frattempo, nella sezione MATERIALI, metterei i contributi bibliografici segnalati da Manuela. ________ ça va sans dire....... commenti, suggerimenti please:))) un bacione paola
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Da: beppediliddo |
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Buon Giorno a tutti. Ciao Viatalia, sei stata a Cernobbio ? Quali sono le novità sull'ECM che hai ? Mi interessano molto. (pur di godere della Vs compagnia, vada per la pappa al pomodoro (sic!) e la ribollita) Per il Tuo problema con la password. il sistema la chiede ogni tanto per ragioni disicurezza sulle transazioni. devi ricordare la password che hai definito e/o ricevuto al momento della prima iscrizione ed inserirla (in ogni caso pur seguendo i consigli di Paola (la grande ....) ricordati di memorizzare la nuova Password, quando riperti il procedimento di registrazione a yahoo. Più in generale, cari ragazzi e ragazze, forse sto andando in confusione con tutte le informazioni sui casi clinici da esaminare (perchè non ci capisco molto). Molto interessante la nota metodologica di Vitalia e condivisibili le osservazioni di Manuela tratte dal testo del Prof. Calvani. Ad Anna chiederei di precisare il significato del commento (consultazione asincrona/sincona via internet) posta di fianco ai suoi casi. Buon lavoro! Ciao, Beppe. |
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Da: Paula de Waal |
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Come richiesto da Paula Ebranati e Vitalia Murgia, ecco il mio primo testo, ora via mail. Ci sono problemi per fare il download da yahoo... Ho provato a fare il download ma non ho avuto lo stesso problema (con Eudora). Potrebbe essere il solito caso del link lunghissimo che in outlook viene spezzato su due righe e non riesce a fare il collegamento?
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Da: Mario Rotta |
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At 09.34 20/04/02 +0200, you wrote: >Ciao a tutti, >scusate l'insistenza, ma credo che, a questo punto, sia più che necessario >giungere ad una decisione circa la data dell'esame, e qui mi appello anche >al prof.Rotta. Mi sembra che molti propendano per l'inizio di luglio, alcuni >non mi sembra che abbiano espresso una preferenza. Personalmente, l'inizio >di luglio non è assolutamente fattibile: o all'inizio di giugno come, >peraltro stabilito ad inizio corso, o alla fine di luglio. >Che fare? Ogni suggerimento sarà più che gradito! :- ) >Ciao e grazie per la collaborazione Di norma definiamo due date, una in giugno e una in luglio. Il problema sono i gruppi che vogliono presentarsi insieme, devono mettersi un po' d'accordo tra loro o al limite rinunciare alla completezza. Al momento non ho notizie sulla data di luglio, ma penso che si cercherà anche quest'anno di andare incontro a quanti in giugno avrebbero dei problemi. Questo non significa derogare alle scadenze operative: il lavoro in rete dei gruppi dovrà concludersi in ogni caso entro la metà di maggio al massimo. Almeno formalmente, poi se volete potete continuare a interagire per i prossimi anni, anzi, ce lo auguriamo... ;- ) Un saluto Mario Rotta |
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Da: Paula de Waal |
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Buon giorno a tutti! Come promesso, ho raccolto alcuni esempi di utilizzo on-line di casi, in attività didattiche proposte al settore sanitario in generale e all' ECM. La selezione del materiale è in corso e spero di poter consegnare un elenco ragionato di esempi. Alcuni sono casi che riguardano la diagnosi e le procedure cliniche ed altri sono orientati alla negoziazione ed al Decision Making. Nel frattempo, vorrei fare alcune osservazioni iniziali: 1- Le attività didattiche collaborative basate sul case-method sono rare e limitate ad percorsi lunghi, come i corsi universitari ed i master/ specializzazione. 2- La maggior parte delle attività (ECM) sono disegnate come percorsi individuali di apprendimento, raramente assistito o guidato. 3- La valutazione dell’apprendimento, in quasi tutte le attività (ECM) on-line è fatta semplicemente con la realizzazione di test a multipla scelta, vero/falso, ecc, anche quando si tratta di presentazione sincrona, simulazione o ricerca. ( qui vedo un punto debole dei programmi, ma sono sicura che il criterio adottato rifletta qualche norma legale…) 4- Non sono riuscita a trovare nessun esempio di uso del case-method per la formazione del personale tecnico. Probabilmente gli aggiornamenti ed attività in questo settore sono indirizzati al perfezionamento di procedure ed abilità tecniche… ( dovrei avere una idea dei percorsi in aula per poter ricercare meglio) 5- I pochi esempi in lingua italiana sono pervasi dalla banalizzazione dei concetti teorico-didattici. Non contesterò il valore dei contenuti o la buona intenzione delle iniziative, ma una breve discussione sull’efficacia delle soluzioni proposte in questa fase iniziale potrebbe essere molto utile al nostro gruppo. Penso che sia necessario, inoltre, chiarire i concetti basici della Evidence Based Medicine ( EBM), perché la definizione di caso in questa cornice teorica non è la stessa del Problem Based Learning o del Case Method. A livello di attività didattiche programmate, entriamo nel campo del case-reporting/ case-retrieval, documentazione e ricerca di casi clinici veri, descritti in termini tecnici, con finalità di condivisione di conoscenze specialistiche. La grande attenzione dedicata negli ultimi anni all’ EBM portò alla nascita di diversi programmi internazionali che gestiscono la pubblicazione dei casi in un circuito basato sul peer-review, che garantisce l’autorevolezza dei documenti, la conformità con gli standard degli archivi digitali impostati, l’aggiunta di metadata per agevolare le ricerche. L’intento non è quello di creare una collezione di risorse didattiche, anche se la ricerca di casi clinici può essere considerata una attività di apprendimento. In alcuni paesi i percorsi di ricerca on-line possono essere riconosciuti come crediti educativi, se comprovata l’acquisizione di conoscenza specifica ( test personalizzato ) Suggerisco infine il chiarimento degli obbiettivi del nostro gruppo (facciamo una chiaccherata on-line?), tenendo presente che il punto b “contribuire a stendere dei criteri per un database di "buona pratica" ad uso dei sanitari, in base alla "evidence-based medicine" (medicina basata sull'evidenza) “, sembra attualmente un obbiettivo che riguarda più la pratica professionale che la progettazione di percorsi/ambienti didattici. Un saluto, Paula de Waal |
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Da: Vitalia Murgia |
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Caro Beppe Sulle novita' da Cernobbio (nessuna di rilievo e tanta noia) dovrai aspettare che abbia meno bimbi da visitare spero cvomunque non oltre domani. Voelevo comunicare a tutti che finalmente sono riuscita ad entrare nel gruppo facendo una nuova iscrizione e che sono rimasta colpita dal fatto che c'e' una marea di messaggi che non potuto leggere. Mi mettero' alla pari al piu' presto e rispondero' ad eventuali richieste. ciao a tutti Vitalia - - - - - Original Message - - - - - From: "beppediliddo" To: Sent: Monday, April 22, 2002 7:56 AM Subject: [lte-2002-ecm] aggiornamento Buon Giorno a tutti. Ciao Viatalia, sei stata a Cernobbio ? Quali sono le novità sull'ECM che hai ? Mi interessano molto. (pur di godere della Vs compagnia, vada per la pappa al pomodoro (sic!) e la ribollita) Per il Tuo problema con la password. il sistema la chiede ogni tanto per ragioni disicurezza sulle transazioni. devi ricordare la password che hai definito e/o ricevuto al momento della prima iscrizione ed inserirla (in ogni caso pur seguendo i consigli di Paola (la grande ....) ricordati di memorizzare la nuova Password, quando riperti il procedimento di registrazione a yahoo. Più in generale, cari ragazzi e ragazze, forse sto andando in confusione con tutte le informazioni sui casi clinici da esaminare (perchè non ci capisco molto). Molto interessante la nota metodologica di Vitalia e condivisibili le osservazioni di Manuela tratte dal testo del Prof. Calvani. Ad Anna chiederei di precisare il significato del commento (consultazione asincrona/sincona via internet) posta di fianco ai suoi casi. Buon lavoro! Ciao, Beppe. |
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Da: Paola Ebranati |
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Cara Paula, che metafora appiopparti? che dire, che proporre?:) il lievito della pasta?, uno structural summary Rorschach fatto a regola d'arte?, il calore del forno per le lasagne al tartufo?, la tavolozza di Cezanne? troppo interessante il tuo contributo. Grazie davvero punti: snip..( dovrei avere una idea dei percorsi in aula per poter ricercare meglio) snip Credo Vitalia, Giuseppe, Manuela ed Anna possono farti un summary sintetico. Viatalia con il suo contributo sul caso didattico già fa luce su alcuni aspetti dei percorsi in aula. (snip)...efficacia delle soluzioni proposte in questa fase iniziale potrebbe essere molto utile al nostro gruppo.(snip) la questione dell'efficacia è importantissima e va a toccare il cuore e il senso del perchè siamo qui all'LTE, ma è spinosa e va a toccare aspetti di impatto sull'apprendimento individuale che potrebbe costituire un progetto a se stante..e implica mettere in piedi un disegno di ricerca qualitativo ed un survey che puo' prendere molto tempo, a meno che non cerchiamo dati già elaborati da altri e li commentiamo. per mio conto non so se avremo la possibilità, il tempo e gli strumenti per fare un'indagine in questo senso. Ne varrebbe veramente la pena e potrebbe essere un follow up che ci tiene uniti, In questo senso Giuseppe e Beppe potrebbero suggerire qualcosa.(paula quote)Penso che sia necessario, inoltre, chiarire i concetti basici della Evidence Based Medicine (paula unquote) sono d'accordo,è fattibile un mini glossario in questo senso? (paula quote) criteri per un database di "buona pratica" ad uso dei sanitari...(paula unquote) sembra attualmente un obbiettivo che riguarda più la pratica professionale che la progettazione di percorsi/ambienti didattici. E' verissimo, questo obiettivo è stato messo sulla scorta della fantasia-ipotesi che le modalita di progettazione FAD si potrebbero plausibilmente legare (ed essere funzione di) obiettivi professionalizzanti, ma ovviamente la cosa è opinabile. Possiamo anche tagliarlo, sulla base del fatto che il peer-review soddisfa le garanzie di autorevolezza dei documenti e, per estensione, funge da filtro per separare le fonti "buone" da quelle dubbie, e concentrarci su come viene realizzato un circuito peer-review (pane per te e per Beppe, no?;) un salutone |