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Utilizzo del caso didattico per la formazione ECM in un ambiente di apprendimento
online
Università degli Studi di Firenze - LTE - Corso di Perfezionamento 2001-2002, area 4 - Tutor: Prof. M.Rotta |
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Da: Paula de Waal |
Cara Paola, Come d’accordo, ho riflettuto parecchio sulla struttura del sito che hai allestito e mi permetterò di tracciare alcune osservazioni con totale obbiettività, sperando di non finire nella hall dei misunderstandings ancora una volta. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Revisione del sito ECM – ipotesi di intervento Il sito si presenta come il desktop di lavoro del coordinatore del gruppo e non come il prodotto di una attività collaborativa impostata sul prodotto. Infatti non era tra gli obbiettivi del gruppo la produzione di un elaborato o di una pubblicazione e nessuno ha mai cercato di rivedere i contenuti o fare suggerimenti ( io ho sempre pensato al sito come una sorta di case reporting della nostra esperienza e ho dato per scontato che questo compito lo stessi svolgendo il coordinatore). In questo scenario si può dire che il materiale selezionato tuttora e le logiche ipertestuali impostate riflettono la percezione di valore del coordinatore, che potrebbe essere filtrata da parametri personali oppure limitata dalle difficoltà imposte dalla valutazione di più di 200 messaggi ricchi di contenuto ( ci vorrebbero tutte le 150 del corso solo per questa attività di editing! ). Il punto forte dei contenuti del sito sono sicuramente l’analisi dei processi relazionali all’interno del gruppo, la descrizione della metodologia di lavoro scelta e ( in previsione) il monitoraggio delle attività. Il punto debole dell’insieme é la rappresentazione di un processo come prodotto. Mi spiego: i nostri contributi alla discussione hanno forma e linguaggio che perdono significato e rilevanza se tolti dal contesto della discussione e dalla loro sequenza temporale. Io stessa avrei adottato altri stili, probabilmente più formali e approfonditi, se avessi l’intenzione di pubblicare dei contenuti indirizzati ad utenti anonimi. I miei materiali sono destinati a noi stessi, alla discussione, ai momenti, e hanno significato soltanto nel contesto del ruolo che mi è stato assegnato all’inizio: quello di proporre risorse e “provocare” reazioni. È inquietante vederli assumere il valore di prodotto. Il nostro prodotto è il processo stesso, il percorso di condivisione di risorse, esperienze e riflessioni che ci ha permesso di valutare le dinamiche relazionali delle comunità di apprendimento. Il percorso andrebbe esplicitato come un insieme in cui i contributi personali sono semplici risorse. Mi piaceva molto il formato dei documenti iniziali in cui eravamo i signori A, B, C, D, senza nome ne cognome, oggetto delle analisi di un coordinatore eccezionale e perspicace. I commenti e suggerimenti del Prof. Rotta mi fanno pensare ad una lacuna del sito web ( e della nostra esperienza) che riguarda la discussione finale sulle dinamiche relazionali vissute e la documentazione della percezione di valore a livello di ogni singolo elemento del gruppo. La ipotesi di revisione del sito che mi sembra più adatta a esprimere il valore del nostro percorso (in attesa di discussione) è la configurazione della presenza web come osservatorio delle attività, firmato dal coordinatore. In questo caso le sequenze dialogiche ed altri materiali prodotti servirebbero ad illustrare le analisi pubblicate e sarebbero selezionati in base a questa finalità. Altre possibili modifiche sarebbero: anonimato degli autori dei materiali, accessibilità ai materiali completi già depositati in yahoo diretamente da questo sito( preferibilmente tramite richiesta di autorizzazione ), spostamento verso yahoo dei materiali e informazioni che ora non sono presenti come risorse ( alcuni materiali del sito, non li avevo mai visti in yahoo o nella mailing list ) Le lacune da completare sarebbero: discussione finale dell’esperienza, valutazione basata sulla percezione di valore individuale, valutazione oggettiva delle difficoltà vissute (tecniche, comunicative, etc.). Resto fedele al nostro obbiettivo iniziale e non vorrei iniziare una maratona di restyling e nemenno la stesura di papiri riassuntivi. L’ottimizzazione dell’interfaccia grafica, come ha detto Rotta, non è l’obbiettivo di questo corso; i compiti riassuntivi, come dimostrano le statistiche di compilazione dei questionari, non sono la nostra specialità. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - In attesa dei vostri commenti, vi saluto Paula de Waal
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Da: Vitalia Murgia |
Cara Paola
Ho finalmente trovato il tempo di studiare il sito che mi hai
proposto. Si tratta di un sito serio con del materiale preparato
in maniera accurata:
I casi non dichiarano in principio gli obiettivi didattici che
si propongono ma sono ben costruiti.
Come tu gia' hai visto si possono scegliere due possibilita'
di soluzione:
-Review Mode in cui spiegazioni ed eventuali critiche alle scelta
fatte vengono fornite durante il percorso e il Test mode dove invece
si procede e le spiegazioni vengono date alla fine.
Preferisco decisamente il rewiew mode in cui il discente ha un
supporto continuo durante il percorso di apprendimento, questo permette
di accorgersi subito delle'errore e di capire i perche' delle scelte
alternative. Non c'e' il gruppo per confrontarsi ma il sistema ti
supporta.
L'altro metodo mi sembra piu' un sistema a quiz ed infatti ho
risolto il caso dell'ipetrofia prostatica con un buon score pur
non avendo nessuna esperienza sull'argomento e tirando spesso ad
indovinare. Alla fine sei cosi' soddisfatto di aver fatto un buon
punteggio che rischi di dimenticare che non e' quello il fine del
lavoro.
Anche il discente deve essere rendersi conto che un percorso
di formazione per essere efficace deve far raggiungere la consapevolezza
del perche' in un determinato momento sia meglio fare una scelta
piuttosto che un'altra e ricordarsene quando torna nel suo contesto
lavorativo.
Nel caso rewiew mode i risultati dei test che il medico richiede
vengono restituiti in un lasso di tempo che rispetta quello che
ci vuole nella vita reale, l'orologio alla base dello schermo indica
sempre se sono passati minuti, ore, giorni o settimane dal momento
della richiesta. Per ogni test c'e sempre la valutazione costi-efficacia
o costi-benefici (negli USA il dio denaro muove la sanita'!
Un acritica alla grafica che mi pare monotona aaaaaanche se e'
carino avere il blocco notes per segnarsi gli appunti! Risento sempre
del fatto che vengano usati caratteri troppo piccoli e faccio una
enorme fatica a leggere tutti i testi a video.
Ed infine un'occhiata ai costi. Il sito offre in omaggio due
soli casi gli altri si possono ordinare con uno schema che vi riporto
sotto, come potete vedere si possono acquistare perche' li utilizzino
piu' utenti e questo e' un'ottima cosa.
un saluto a tutti, stasera se posso aggiungero' i miei commenti
ai suggerimenti del Prof. Rotta ed alle considerazioni tue e di
Paula.
Vitalia
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Da: Vitalia Murgia |
Cara Paula e tutti
condivido tutte le tue considerazioni e sopratutto il fatto
che non mi sembra opportuno procedere alla stesura di papiri riassuntivi
del nostro lavoro. Vorrei invece che riflettessimo sul percorso
che abbiamo fatto e su quanto questo possa aver arricchito ognuno
di noi. Quello che mi e' piaciuto nel nostro lavorare insieme e'
stata la sensazione di partecipare ad una "comunita'
di pratica" cosi' come la descrive bene Trentin nel suo libro e
di persona.
Come gruppo ci siamo posti un obiettivo ed abbiamo
contribuito, ognuno per quanto sapeva e poteva fare, per il suo
raggiungimento con una crescita di tutti. Non ho mai pensato al
nostro lavoro come a qualcosa di finalizzato alla
"trasferibilità del prodotto del Gruppo ECM nei contesti di lavoro
concreti dei singoli membri" intendendo con questo la predisposizione
di un progetto spendibile nel contesto professionale di ognuno di
noi ma come un percorso di crescita comune che viveva nella realta'
quello che finora (almeno per la rete per quanto mi riguarda ) avevo
visto scritto solo sui libri.
Questa esperienza mi ha convinto che non c'e' bidsogno sempre
di incontrarsi di persona per fare un percorso insieme ma che puo' lavorare
in rete per migliorare sia le conoscenze che le performance.
Da buona "scienziata" abituata al linguaggio diretto e semplice
che la medicina impone non sono capace di scrivere dei contributi
come quello della Paula e della Paola e sopratutto di rispondere
alle pulci del Prof. con un discorso altrettanto profondo. Credo
pero' che il percorso possa e debba continuare, che il lavoro fatto
possa essere analizzato secondo le indicazioni del prof. e sulla
base dei suggerimenti di Paola e Paula e che si possa continuare
a "crescere " insieme.
Aspetto lumi su cosa fare e come procedere dalla nostra ottima
coordinatrice che immagino sommersa da pulci saltellanti...e messaggi
da leggere.
ciao a tutti
Vitalia
- - - - - Original Message - - - - -
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Da: Paola Ebranati |
Cara Vitalia, grazie infinite, come sempre sei stata molto accurata nel valutare didatticamente la cosa, senti, io sono un po stanca e ho bisogno di staccare fino a martedi mattina perchè sto in overload di lavoro di rete e non rete. Qui in istituto sono veramente ingolfata... quindi mi prendo una pausa senno scoppio.. Vado su una piccola isola fino a lunedi (abbiamo un bayram dei giovani indetto da quel benedetto di Ataturk) un bacione a tutti paola eb |
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Da: Vitalia Murgia |
fai benissimo! dimmi solo se pensi che sia utile lavorare ad
una versione unica dei questionari (quella che il prof. chiede su
versione stampata per il 22 giugno). Se chi ha lavorato lo permette
si potrebbe tentare di rendere omogeneo il contributo utilizzando
i vari questionari.
Riposati
un abbraccio
Vitalia
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Da: Paola Ebranati |
Cara Paula, ti ringrazio molto del lungo posting, che per me è una fonte di apprendimento per delle cose che mi sono nuove, (non faccio il tuo lavoro e quello che mi dici per me è un arricchimento molto importante) Il sito si presenta come il desktop di lavoro del coordinatore del gruppo è verissimo, e la scelta del sitarello (che ho in qualche modo "fatto scendere sulla testa del gruppo" di colpo, ) era nello spirito di rendere visibili le cose subito a tutti, per avere un'idea di quello che stavamo facendo. Per coerenza avrei dovuto mettere in agenda le modalità con cui avremmo reso visibili i pensieri che venivano prodotti, non l'ho fatto e me ne scuso ...;) (snip)e le logiche ipertestuali impostate riflettono la percezione di valore del coordinatore, che potrebbe essere filtrata da parametri personali oppure limitata dalle difficoltà imposte dalla valutazione di più di 200 messaggi ricchi di contenuto (snip) e..purtroppo si, ed in effetti tante ore ci sarebbero volute solo per impostare dei criteri di editing elaborati collaborativamente. Aevo visto che diverse volte yahoo ha causato rallentamenti di carico e scarico ed accesso, piu che altro è stato questo a indurmi a mettere la vetrina in piedi. Condivido con te tutto il resto del messaggio. Ho usato la parola "prodotto" in modo improprio, anch'io penso che il prodotto coincida con il processo, e avrei voluto dare piu spazio all'analisi delle nostre conversazioni, cercando dei descrittori comuni. Il sitarello altro non voleva essere che destinato a noi, l'utenza eravamo noi. Quanto alla trasferibilità del lavoro etc, il contributo di Beppe e lo spirito di branching out professionale da lui dimostrato mi ha spinto ad aggiungere quel link. Ilmonitoraggio e le dinamiche - che sono il punto criciale - sono rimaste per ultime, se volete potremmo fare una riflessione su questo. Ho preso nota di tutti i suggerimenti (che per me sono parte dell'aspetto formativo e sono proprio il valore aggiunto che ha per me questo corso). Però non so se abbiamo piu il tempo di fare il re-styling di tutto, a meno che non ci mettete le mani tu e gli altri. Il Re-styling pratico è un dettaglio rispetto alle riflessioni che tu e Vitalia avete fatto. Ci potrebbe essere una nuova fase, se volete, in cui ri-collaboriamo il sitarello, nello spirito della critica costruttiva al processo, magari impostando il percorso piu sull'analisi delle relazioni fra noi che sulla ricerca dei dati da mostrare e mettendo in pratica i suggerimenti del Prof. Rotta, tuoi e di Vitalia, su http://www.freeservers.com/ l'area dei membri è accessibile con la psswrd :ellroy grazie ancora PS io me me vado dia per un paio di giorni. Ho bisogno di staccare un attimo paola |
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Da: Paola Ebranati |
Vitalia cara, non so di preciso: alcune risposte ai questionari sono quasi identiche (nei contenuti), altre no, per questo mi pongo il problema. E' possibile lavorare su un questionario unico solo se a parità di domanda le risposte concordano al 100 per cento. Per me sarebbe utile preferire anche stili di risposta coincisi e "stringati" con un grado alto di densità e minor numero di parole a domanda. per i testi di Trentin e quelli piu tecnici le risposte sono analoghe, per i testi di didattica e quello delle sfide pedagogiche le risposte a volte non sono proprio concettualmente coincidenti. giro la domanda agli altri PS: si puo fare una versione unica, specificando i contributi di chi ha fatto cosa, e per le domande "critiche" negoziare una risposta collettiva, ma questo richiede molto tempo. un bacione paola |
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Da: Paula de Waal |
Cara Paola,
Spero che tu non abbia preso le osservazioni come critiche.
In verità ritengo che sia giusto che il sito sia il tuo osservatorio
eche i criteri di editing rifletta i tuoi percorsi di analisi. Penso
che se ognuno di noi aggiungesse una riflessione personale sull'esperienza,
sarebbe piu completo. Non è necessario un restyling grafico, potrebbe
essere sufficente descrivere in home page gli obbiettivi del sito.
Mi piacerebbe tantissimo vedere anche la tua analisi sulle ultime
settimane.
Una volta che ci saranno tutti i materiali che hai scelto online,
posso fare una revisione memo concettuale e più pratica, se il gruppo
riterrà necessario.
Riffletiamo insieme sulle dinamiche e difficoltà (tutti). Come
volete fare? tema libero? discussione? chat? questionari?
Un saluto a tutti
Paula
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Da: Anna Fata |
Per quello che mi riguarda, offro tranquillamente la possibilità
di integrare, modificare, e quant'altro possa essere necessario,
il mio materiale.
Ciao
Anna
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Da: Vitalia Murgia |
cari tutti
anche se Paola si prende una meritata piccola pausa non
e' detto che tra noi non si possa riflettere su come portare avanti
e concludere il percorso di riflessione su quanto fatto facendole
trovare qualche suggerimento pronto.
Quando ho scritto che non intendevo compilare papiri riassuntivi
del nostro lavoro mi riferivo alla stesura di una sorta di tesina
su argomenti a carattere generale sull'ECM, su cui molto e' stato
gia' scritto, e che oltretutto non era il fine del nostro
lavorare insieme. Non volevo certo sottrarmi al lavoro di
produrre un contributo originale che parta dal nostro obiettivo
iniziale di Firenze e descriva il processo ed i suoi risultati,
anzi sarei ben lieta se realizzassimo un contributo
che riporti quanto di buono abbiamo vissuto ed ottenuto da questa
collaborazione online.
A me sembrerebbe giusto che prima del 3 giugno (data
in cui Anna va al colloquio e per di piu' da sola) riuscissimo a
definire un contributo comune, almeno a grandi linee, che descriva
il percorso fatto e analizzi e chiarisca come e perche' abbiamo
lavorato. Ieri sera ho girato con calma tutto il nostro sito per
rivedere i contributi di tutti e cercare di trovare un filo conduttore
che leghi tutto il percorso. Devo dirvi che anche a me che
ho partecipato a tutto il processo viene difficile dare una
forma logica a tutto cio' che siamo riusciti a raccogliere e ricavarne
qualcosa che trasferisca il senso dell'esperienza vissuta. Abbiamo
messo in dispensa molto materiale ma per dare un senso al lavoro
comune e chiudere il percorso iniziato a Firenze dovremo essere
capaci di prendere dalla dispensa solo quello che occorre per
completare la nostra ricetta. Potremo pensare insieme una base di descrizione del nostro
percorso a partire dal nostro obiettivo di Firenze?
L'obiettivo iniziale puo' essere definito utilizzando parte
di una frase di un contributo di Beppe:
"Utilizzo della tecnica dello studio dei casi in un ambiente
di apprendimento online per la formazione ECM: aspetti problematici
e possibili soluzioni"
Racconterei prima il metodo di lavoro che abbiamo usato
precisandone pregi, limiti, difetti e quanto questi possano
aver influito sui risultati finali del lavoro, dedicherei un po'
di tempo anche alla identificazione dei problemi che nella
nostra comunita' possono aver determinato una partecipazione piu'
o meno attenta (personali, di lavoro, tecnici, di non conoscenza
dell'inglese, ecc...) e passerei a descrivere quanto possiamo
dire sulla base del materiale proposto ed esaminato dai vari
componenti del gruppo:
- la didattica degli adulti ed i problemi principali che comporta
- breve definizione di caso didattico (cosa e', come
si costruisce, quali recquisiti deve possedere perche' sia
davvero utile alla formazione, perche' lo si usa nei vari contesti
di apprendimento, perche' e' utile in medicina, quali
problematiche derivano dal suo utilizzo in presenza ed
in distanza, ecc.)
- quali sono gli aspetti che bisogna curare in maniera
particolare quando si deve usare in formazione a distanza:
per gli aspetti tecnologici: usabilita' del materiale,
peso di filmati ed iconografia, discussione in sincrono od
in asincrono, tutorship, coordinamento dei gruppi ecc...
per quelli di contenuto: certezza che i discenti siano
in possesso dei prerequisiti di conoscenza, definizione egli
obiettivi del caso, definizione della storia, qualita' del
percorso didattico, qualita' dei materiali di supporto, ecc.
- commento di alcuni esempi esistenti in rete, buoni e cattivi,
ecc.
- e se ci riuscissimo... tentativo di sincrono tra noi
con definizione dei problemi che incontreremo. Oviamente mi saro'
dimenticata centomila altre cose importanti ma volevo solo dare
una idea.
Perdonatemi la lunghezza di questo contributo che vi rovinera' il
riposo del fine settimana, sparate pure tutte le critiche anche
le piu' severe alla mia idea senza alcuna remora, compreso il fatto
che non se ne faccia nulla.
Per farmi perdonare meglio vi riporto sotto una frase di Carl
Rogers che rinforza il concetto del potere formante che potrebbe
avere un giusto cocktail di tutto cio' di buono che
abbiamo raccolto (nella nostra dispensa).
Io non credo che qualcuno
abbia mai insegnato qualcosa a qualcun altro. Contesto l'efficacia dell'insegnamento. L'unica cosa che so Un insegnante, al massimo, è uno che facilita le cose,
imbandisce la mensa, Carl Rogers Buona domenica a tutti Vitalia
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Da: paula_de_waal |
Buon gioro a tutti Ho preparato un file zip con una versione locale de sito ecm, che sarà disponibile per il download da yahoo (riceverete il solito messaggio di new file. L'obbiettivo è dare a tutti la possibilità di verificare i contenuti off-line e suggerire eventuali correzioni o modifiche ai contributi personali, e alla struura del sito, tenendo presente quanto già discusso da Rotta, Ebranati, de Waal, Murgia. Per navigare, una volta fatto il download del file, basta cliccare la pg. index.html, che corrisponde alla homepage del sito ecm. Sarà disponibile in yahoo anche un altro file - una scheda tecnica di tutti i file in questa configurazione locale. Se possibile, farò una versione locale dei messaggi yahoo scambiati fino ad oggi. Paula de waal |
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Da: nuovo documento |
File : /ecmweb.zip Caricato da : paula_de_waal Descrizione : sitoecm_18052002 paula_de_waal |
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Da: nuovo documento |
File : /tuttifile.doc Caricato da : paula_de_waal Descrizione : scheda tecnica del sito ecm paula_de_waal |