Utilizzo del caso didattico per la formazione ECM in un ambiente di apprendimento online
Università degli Studi di Firenze - LTE - Corso di Perfezionamento 2001-2002, area 4 - Tutor: Prof. M.Rotta
< discussione - 3 >
  1. Caso Didattico
  2. Analisi del materiale didattico visitato in rete
  3. Conclusioni

3. Conclusioni

Esperienza realizzata:

  1. Il gruppo, pur non avendo agito secondo un progetto prestabilito ed un disegno preciso dei compiti ma solo con una sequenza di iniziative spontanee centrate sul tema prestabilito più in funzione degli interessi personali che di un disegno complessivo già delineato, è comunque riuscito a attivare un sistema di collaborazione che ha portato ad un arricchimento di tutti i componenti ed alla raccolta di una notevole mole di materiale.
  2. L'esperienza realizzata, pur con tutti i limiti dovuti alla mancanza di un disegno preciso dei compiti, permette di affermare che la FAD può offrire importanti opportunità per chi volesse:
    1. organizzare percorsi di formazione tra gruppi di operatori sanitari con la costituzione di comunità di apprendimento che utilizzino la tecnica della group investigation o del problem based learning
    2. o sfruttarne le potenzialità per costituire comunità di pratica finalizzate al mutuo aiuto tra pari o alla realizzazione di specifici progetti di lavoro.
  3. Per una ottimale utilizzazione del metodo del problem based learning è necessario costruire un preciso percorso di apprendimento che preveda il coinvolgimento del discente nel percorso di formazione nel rispetto dei canoni dell'andragogia.

Realtà valutate:

  1. Le potenzialità offerte dalla FAD per attività di collaborazione sono poco sfruttate dato che gran parte delle attività (ECM) sono disegnate come percorsi individuali di apprendimento, raramente assistito o guidato, con poca o nulla attenzione agli obiettivi, ai bisogni dei discenti, alla possibilità di cooperazione.
  2. La notevole diffusione di questa tipologia di percorsi è dovuta probabilmente al minor investimento che essa richiede in termini di risorse umane, di tempo ed economiche, sia nella preparazione dei progetti che nella realizzazione. (probabilmente per lo stesso motivo i convegni o i congressi frontali hanno un così gran successo in ECM residenziale).
  3. Dall'analisi di quanto offerto in rete si ha la sensazione che in Italia si tenda ad orientarsi sulla stessa tipologia di offerta che si ritrova più di frequente a livello internazionale.
  4. Questo probabilmente è dovuto a più fattori ed in particolare al notevole dispendio di risorse richiesto dai progetti che prevedano rapporti di collaborazione, tutorship, monitoraggio dell'attività, ecc. ed alle incertezze ancora esistenti a livello legislativo sull'ECM on line.

Problemi aperti:

  1. In Italia vi è l'esigenza di una maggiore offerta di progetti di formazione on line:
    1. sotto forma di percorsi individuali assistiti di apprendimento ben progettati, con un buon corredo iconografico e con materiale bibliografico di approfondimento.
    2. sotto forma di attività didattiche collaborative basate sul case-method e sulla tecnica della group investigation
  2. La scarsità di offerta può essere dovuta:
    1. all'ancora basso numero di operatori sanitari potenziali fruitori di questo tipo di formazione
    2. al relativamente scarso interesse del mercato per questo tipo di progetti che non rappresentano pertanto un investimento proficuo
    3. alla carenza di potenzialità progettuali in questo settore: mancanza di professionisti preparati (esperti di metodologia, tutors di rete, coordinatori)?
    4. alla scarsa consuetudine di lavorare in team tra professionalità diverse?
    5. agli alti investimenti richiesti in termini di tempo, risorse umane ed economiche a fronte di una utenza ancora bassa e con la concorrenza di un florido mercato di occasioni formative residenziali di scarsa qualità che attirano molti frequentatori e richiedono pochi investimenti.

e possibili soluzioni…

  1. Reinserimento della FAD nel sistema di accreditamento ECM con meccanismi premianti la qualità dei percorsi (accreditamento anche di attività medio lunghe in presenza-distanza purché con finalità ECM)
  2. Far crescere tra i manager della Sanità e gli operatori sanitari la consapevolezza dei potenziali vantaggi della FAD per il percorso ECM
  3. Far aumentare il numero di operatori sanitari che hanno le conoscenze minime per l'utilizzo delle tecnologie
  4. Investire nella progettazione di percorsi attività didattiche collaborative basate sul case-method e sulla tecnica della group investigation che rispettino i canoni della formazione dell'adulto e che rispondano alle reali richieste delle diverse professionalità
  5. Formare operatori sanitari alla progettazione ed alla tutorship di percorsi di formazione in rete
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