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- Caso Didattico
- Analisi del materiale
didattico visitato in rete
- Conclusioni
3. Conclusioni
Esperienza realizzata:
- Il gruppo, pur non avendo agito secondo un progetto
prestabilito ed un disegno preciso dei compiti ma solo con una sequenza
di iniziative spontanee centrate sul tema prestabilito più in funzione
degli interessi personali che di un disegno complessivo già delineato,
è comunque riuscito a attivare un sistema di collaborazione che ha
portato ad un arricchimento di tutti i componenti ed alla raccolta
di una notevole mole di materiale.
- L'esperienza realizzata, pur con tutti i limiti
dovuti alla mancanza di un disegno preciso dei compiti, permette di
affermare che la FAD può offrire importanti opportunità per chi volesse:
- organizzare percorsi di formazione tra gruppi
di operatori sanitari con la costituzione di comunità di apprendimento
che utilizzino la tecnica della group investigation o del problem
based learning
- o sfruttarne le potenzialità per costituire
comunità di pratica finalizzate al mutuo aiuto tra pari o alla
realizzazione di specifici progetti di lavoro.
- Per una ottimale utilizzazione del metodo del problem
based learning è necessario costruire un preciso percorso di apprendimento
che preveda il coinvolgimento del discente nel percorso di formazione
nel rispetto dei canoni dell'andragogia.
Realtà valutate:
- Le potenzialità offerte dalla FAD per attività di
collaborazione sono poco sfruttate dato che gran parte delle attività
(ECM) sono disegnate come percorsi individuali di apprendimento, raramente
assistito o guidato, con poca o nulla attenzione agli obiettivi, ai
bisogni dei discenti, alla possibilità di cooperazione.
- La notevole diffusione di questa tipologia di percorsi
è dovuta probabilmente al minor investimento che essa richiede in
termini di risorse umane, di tempo ed economiche, sia nella preparazione
dei progetti che nella realizzazione. (probabilmente per lo stesso
motivo i convegni o i congressi frontali hanno un così gran successo
in ECM residenziale).
- Dall'analisi di quanto offerto in rete si ha la
sensazione che in Italia si tenda ad orientarsi sulla stessa tipologia
di offerta che si ritrova più di frequente a livello internazionale.
- Questo probabilmente è dovuto a più fattori ed in
particolare al notevole dispendio di risorse richiesto dai progetti
che prevedano rapporti di collaborazione, tutorship, monitoraggio
dell'attività, ecc. ed alle incertezze ancora esistenti a livello
legislativo sull'ECM on line.
Problemi aperti:
- In Italia vi è l'esigenza di una maggiore offerta
di progetti di formazione on line:
- sotto forma di percorsi individuali assistiti
di apprendimento ben progettati, con un buon corredo iconografico
e con materiale bibliografico di approfondimento.
- sotto forma di attività didattiche collaborative
basate sul case-method e sulla tecnica della group investigation
- La scarsità di offerta può essere dovuta:
- all'ancora basso numero di operatori sanitari
potenziali fruitori di questo tipo di formazione
- al relativamente scarso interesse del mercato
per questo tipo di progetti che non rappresentano pertanto un
investimento proficuo
- alla carenza di potenzialità progettuali in
questo settore: mancanza di professionisti preparati (esperti
di metodologia, tutors di rete, coordinatori)?
- alla scarsa consuetudine di lavorare in team
tra professionalità diverse?
- agli alti investimenti richiesti in termini
di tempo, risorse umane ed economiche a fronte di una utenza ancora
bassa e con la concorrenza di un florido mercato di occasioni
formative residenziali di scarsa qualità che attirano molti frequentatori
e richiedono pochi investimenti.
e possibili soluzioni…
- Reinserimento della FAD nel sistema di accreditamento
ECM con meccanismi premianti la qualità dei percorsi (accreditamento
anche di attività medio lunghe in presenza-distanza purché con finalità
ECM)
- Far crescere tra i manager della Sanità e gli operatori
sanitari la consapevolezza dei potenziali vantaggi della FAD per il
percorso ECM
- Far aumentare il numero di operatori sanitari che
hanno le conoscenze minime per l'utilizzo delle tecnologie
- Investire nella progettazione di percorsi attività
didattiche collaborative basate sul case-method e sulla tecnica della
group investigation che rispettino i canoni della formazione dell'adulto
e che rispondano alle reali richieste delle diverse professionalità
- Formare operatori sanitari alla progettazione ed
alla tutorship di percorsi di formazione in rete
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