Utilizzo del caso didattico per la formazione ECM in un ambiente di apprendimento online
Università degli Studi di Firenze - LTE - Corso di Perfezionamento 2001-2002, area 4 - Tutor: Prof. M.Rotta
< contributi: documenti >
  File: IDgruppoecm.rtf - 32 KB [Paola Ebranati - YG 08/04/2002]
Argomento: "Carta di identità del gruppo ECM"
 

Aprile 8 – Lunedì 2002
– 1 aggiornamento : paola ebr.

Scheletro del progetto ECM

“Applicabilità del modello online all’ analisi dei casi clinici”

Problem-solving activity /quesito di indagine

Ovvero:”In che modo la prassi dell’analisi dei casi clinici quale metodologia di elezione nel miglioramento della professionalità del personale sanitario puo’ essere realizzata online con la massima ricaduta formativa per gli attori?”

Possibile sviluppo: “è possibile fare una lista di descrittori/criteri che definiscano la buona prassi di analisi – comprensione e soluzioni di caso clinico e che siano la base portante per la costruzione di un eventuale database teorico-pratico (in lingua italiana) a cui il professionista in formazione continua possa accedere?”

Possibile applicazione: “in che modo è possibile validare-allestire operativamente- finanziare –promuovere un portale formativo basato su un database di “buona prassi di soluzione di casi?”

A.Dove è atualmente depositato questo documento-scheletro e dove va ripostato dopo gli aggiornamenti da parte dei membri?

SEMPRE Nell’area Files di  http://it.groups.yahoo.com/group/lte-2002-ecm/ nella cartella scheletro

Ciascuno però se ne tiene una copia nel proprio hard disk, possibilmente la piu’ aggiornata e cestina le copie vecchie.

B.Che cosa ci facciamo con questo documento ?

1.        Ci serve a tenere a mente la tematica principale.

2.        lo facciamo diventare una specie di lavagna condivisa (cioè un documento comune che viene aggiornato da ogni singolo membro del gruppo a turno e ri-postato nell’area File nella sua apposita cartella).

3.        lo facciamo diventare una lavagna condivisa per evitare al coordinatore di diventare piu’ scema di quello che già è a copiare e incollare pezzi di documenti disparati (con il rischio di perdersi il contributo di qualcuno).

4.        lo facciamo diventare una lavagna condivisa per rendere visibile a tutti sempre lo stato di progress dello scheletro del progetto nel suo insieme.

C. Cose da fare e scadenze:

a..Scrivere una risposta alle prime 3 Domande (elencate sotto incasellate in grigio) entro il 20 di aprile

b.Aggiungere altre domande alla lista (se vengono in mente) e posizionarle a seconda della priorità entro il 25 aprile prossimo. (dopodiche’ chiudiamo le domande) ( con buona paceJ)

c. nel frattempo i membri del gruppo che non sono direttamente coinvolti nelle consegne entro il 20 e 25 aprile possono se lo desiderano dare un’occhiata al resto delle domande e preparare per tempo le loro ricerche netgrafiche o bibliografiche per la fase successiva ( e farsi note, appunti su idee etc etc utilizzabili successivamente)

D. In che modo rispondiamo alle prime 3 domande?

1.        Quando la risposta va data da tutti, ogni membro utilizza lo spazio della riga dove è scritta la domanda, allargando ovviamente la riga. Accanto alla sua risposta metterà il suo nome e il riferimento bibliografico, netgrafico o di altra natura a cui si è ispirato.

2.        Quando la risposta va data da alcuni membri indicati, la procedura è uguale a prima, solo che lavorano al documento solo le persone interessate.

PROCEDIAMO:J

tematica focalizzata

Problem-solving activity /quesito di indagine

Applicabilità del modello online alla analisi dei casi clinici

Ovvero:”In che modo la prassi dell’analisi dei casi clinici quale metodologia di elezione nel miglioramento della professionalità del personale sanitario puo’ essere realizzata online con la massima ricaduta formativa per gli attori?”

Possibile sviluppo: è possibile fare una lista di descrittori/criteri che definiscano la buona prassi di analisi – comprensione e soluzioni di caso clinico e che siano la base portante per la costruzione di un eventuale database teorico-pratico (in lingua italiana) a cui il professionista in formazione continua possa accedere?”

Possibile applicazione: “in che modo è possibile validare-allestire operativamente- finanziare –promuovere un portale formativo basato su un database di “buona prassi di soluzione di casi?”

COSE DA FARE E SCADENZE:

-          Scrivere una risposta alle prime 3 Domande (elencate sotto incasellate in grigio) entro il 20 di aprile

-          Aggiungere altre domande alla lista (se vengono in mente) e posizionarle a seconda della priorità entro il 25 aprile prossimo. (dopodiche’ chiudiamo le domande) ( con buona paceJ)

1.        che cosa si intende per studio del caso? tutti  (ogni membro  utilizza lo spazio qui sotto, allargando ovviamente la riga, per scrivere la sua risposta. Accanto alla sua risposta metterà il suo nome e il riferimento bibliografico, netgrafico o di altra natura a cui si è ispirato)(scadenza 20 aprile)

 

 

 

        2.       che cosa si intende per caso – clinico?   Vitalia – Giuseppe – Silvana – Anna – Manuela (idem come sopra, solo che a questa domanda lavorano solo i “lavoratori” indicati)(scadenza 20 aprile)

 

 

 

3.        facciamo 4 esempi di casi clinici in ambiti diversi? Fattispecie: radiologia – pediatria – ostetricia – psicodiagnostica – psicologia del lavoro – clinica vedi competenze individuali (100-150 parole each) (scadenza 20 aprile)

 

 

 

3. perché lo studio del caso è un format didattico di grande potenza formativa? (cfr. action theory –Lewin e compagnia bella) Vitalia - Giuseppe

4. Quali sono  tecniche didattiche collaborative  usualmente impiegate in presenza per  dare una soluzione ad un caso clinico? (cfr: jig saw – Group investigation – Controversial debate - ?? alter tecniche che si ispirano a approcci didattici a mediazione sociale?) Vitalia – Giuseppe - Manuela

5. perché la formazione mediante discussione di casi ha molti vantaggi se fatta in presenza?

6. Quali sono i possibili scenari in cui  la discussione di casi può essere fatta solo online? (CFM che rendono la presenza impossibile)

7.  Quali delle tecniche collaborative  usate in presenza per la discussione didattica di casi clinici puo’ essere trasferita in rete (e come) senza che vi siano ulteriori sovaccarichi cognitivi che scoraggino i partecipanti a ultilizzare il format online?

8.  Ci sono ambienti di apprendimento a distanza  in ambito medico-clinico in cui si dà molto spazio allo studio dei casi? (repertorio di URL)

9. Come possono essere catalogati in relazione alla struttura tali ambienti?

10. Tenendo presente che l’infrastruttura deve essere tanto piu semplice da utilizzare quanto piu’ il compito è complesso, in che condizioni e come è piu’ proficuo per il partecipante:

a.        usare comunicazione sincrona

b.        usare comunicazione asincrona

11.nell’avviamento di gruppi di apprendimento basati sulla discussione di casi, quali  modelli di apprendimento  è possibile impostare fra partecipanti e tutors (se ci sono?) ed ogni modello che specificità ha? Dove puo’ essere utilizzato concretamente?

a.        comunità di pratica (peer tutoring)informale (reti di singoli in contatto via ML) (trovare un esempio pratico già esistente e analizzarlo)

b.        apprendistato di bottega (supervisore + gruppi di tirocinanti)

c.        seminario socratico (tutor = maieuta)

d.        tutorship a cascata “inversa” (caso clinico descritto/portato da giovane medico/sanitario con quesito rivolto a coppia di medici piu’ esperti supervisionati da altri piu’ esperti etc)

e.        tutorship a cascata in discesa (l’inverso del primo)

f.         altro ???? aggiungere J

g.        altro ???? aggiungere J

Paola ebranati

Paola.eb@romascuola.net

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