Utilizzo del caso didattico per la formazione ECM in un ambiente di apprendimento online
Università degli Studi di Firenze - LTE - Corso di Perfezionamento 2001-2002, area 4 - Tutor: Prof. M.Rotta
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  File: andragogia.htm - 14 KB [Vitalia Murgia - WS 14/06/2002]
Argomento: La didattica degli adulti (andragogia)
 

 

La didattica degli adulti (andragogia)

Si parla di didattica dell’adulto in tutte le situazioni in cui i soggetti coinvolti vivono il  percorso di apprendimento come un momento di potenziamento della autonomia intellettuale ed un aumento dell’autostima professionale. La didattica dell’adulto coinvolge i soggetti in percorsi di apprendimento che si basano su esperienze professionali e su contesti che riproducono la vita reale.

Anche se non è stato il primo autore ad usarlo si deve a Malcon Knowles la popolarità del termine “andragogia” scienza che lui stesso definisce “una tecnologia emergente per l’apprendimento dell’adulto”.  Secondo Knowles si possono chiaramente definire quattro fondamentali caratteristiche nel processo di apprendimento dell’adulto:

  1. Il passaggio dalla dipendenza all’auto-orientamento
  2. La valorizzazione nel percorso di apprendimento del patrimonio di esperienze accumulate
  3. La disponibilità ad apprendere quando si assumono nuovi compiti professionali
  4. La volontà di applicarsi alla risoluzione di problemi utilizzando esperienze e conoscenze acquisite nella pratica professionale

Nella tabella sono riportati altri aspetti fondamentali riguardanti il discente ed il suo coinvolgimento nel percorso di formazione secondo i canoni dell’andragogia. Sono molti gli autori (Knowles, Rogers, Maslow) che attribuiscono un ruolo importante alla voglia di autorealizzarsi e di aumentare la stima in sé stesso nel determinare un potenziamento della motivazione ad apprendere.

Andragogia

Il discente

  • si auto gestisce  
  • ed è responsabile del suo percorso di apprendimento 
  • L’autovalutazione è la caratteristica fondamentale di questo approcci

Ruolo dell’esperienza
dei discenti nel processo

  • Il discente porta con sè un notevole patrimonio di conoscenze ed esperienza
  • I discenti rappresentano la maggiore risorsa di apprendimento l’uno per l’altro
  • Le differenti esperienze che ciascun discente porta con sé assicurano una molteplicità di contributi nei gruppi di adulti

Cosa stimola e fa aumentare
la propensione ad apprendere

  • Qualunque cambiamento può essere la molla per un maggiore predisposizione ad apprendere
  • Il bisogno di apprendere nasce dal desiderio di migliorare le performance in alcuni aspetti della professione
  • La capacità di definire le differenze esistenti tra ciò che si dovrebbe sapere e quello che in realtà si conosce
  • I discenti vogliono imparare a svolgere un compito, a risolvere un problema, vogliono vivere in un modo più soddisfacente
  • I contenuti del processo di apprendimento devono essere rilevanti per l’attività dei discenti
  • L’apprendimento è orientato su situazioni che mimano l’attività reale ed il contesto di lavoro piuttosto che su puri contenuti conoscitiv

Motivazione ad apprendere

  • Autostima, migliore qualità della vita, sicurezza di sé, autorealizzazio

La didattica dell’adulto è l’ambito in cui si è realizzato appieno il passaggio dalla didattica “istruttiva” a quella di tipo “tutoriale” e si è verificato un profondo cambiamento nel ruolo dell’educatore che si è trasformato da “trasmettitore di conoscenze” a “facilitatore dell’apprendimento” (Calvani: Elementi di didattica 2001). Tutto questo anche per l’influenza delle teorie di Carl Rogers convinto sostenitore che nulla possa essere insegnato ma che si possa solo facilitare l’insegnamento, come emerge anche da una sua famosa frase:

Io non credo che qualcuno abbia mai insegnato qualcosa a qualcun altro. Contesto l'efficacia dell'insegnamento. L'unica cosa che so è che chi vuole imparare impara. Un insegnante, al massimo, è uno che facilita le cose, imbandisce la mensa, mostra agli altri che è eccitante e meravigliosa, e li invita a mangiare…"

Rogers distingue due tipi di apprendimento “cognitivo” ed “esperienziale”. Considera l’apprendimento cognitivo di scarsa rilevanza ed attribuisce un notevole significato all’apprendimento “esperienziale” che risponde ai bisogni ed ai desideri dei discenti. Per Rogers l’apprendimento esperienziale è l’equivalente di cambiamento personale ed autostima.

Grazie anche all’influenza delle teorie di Rogers si passa dalla didattica basata su un metodo di apprendimento passivo a quella incentrata sul discente ed in cui il docente si trova a svolgere il ruolo di “tutore” del processo di apprendimento. Ne emerge che il ruolo del docente è quello di facilitare la propensione naturale all’apprendimento tipica di ogni essere umano e che per far questo deve:

  • Predisporre un clima favorevole all’apprendimento
  • Rendere espliciti gli obiettivi dei discenti
  • Organizzare e rendere disponibili delle risorse per l’apprendimento
  • Bilanciare le componenti intellettuali ed emotive del processo di apprendimento
  • Condividere emozioni e riflessioni con i discenti senza dominare

Quanto detto da Rogers trova una completa rispondenza nei compiti per gli educatori in campo andragogico definiti da Knowles:

  • Predisporre un clima di apprendimento cooperativo
  • Creare degli strumenti per una partecipazione collaborativa
  • Predisporre un sistema di rilevazione dei bisogni e degli interessi dei discenti
  • Definire li obiettivi del percorso di apprendimento sulla base delle rilevazioni degli interessi e dei bisogni
  • Definire delle attività consequenziali atte al raggiungimento degli obiettivi
  • Realizzare il progetto selezionando metodi, strumenti, materiali e risorse
  • Valutare la qualità dell’esperienza realizzata ridefinendo i bisogni per successivi momenti di apprendimento

Il ruolo del tutore dovrebbe essere orientato soprattutto a far aumentare le capacità di apprendimento autonomo, ridurre le barriere create dal sistema di autodifesa che nasce in situazioni vissute come minacciose, aiutare i discenti ad identificare i bisogni di apprendimento e a definire gli obiettivi che ne derivano, identificare risorse, strumenti, metodologie che permettano il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.

In pratica l’educatore si occupa di “predisporre la mensa” e cioè di allestire una serie di occasioni di apprendimento, un panorama di offerte formative che rappresentano per il discente le mattonelle con cui costruire il suo percorso di selfdirected-learning.