A proposito di FORMAZIONE IN AULA
In
questo contributo ho voluto sintetizzare alcune considerazioni e fare
riferimenti ad altri lavori già fatti
sul tema della formazione in presenza.
La lezione è una tecnica didattica attraverso la quale si realizza un trasferimento di
conoscenze da un Docente verso un gruppo di Allievi.
E'
ormai noto che molti autori, da tempo,
non la considerino adeguata a realizzare vera e buona formazione.
Tuttavia essa continua a costituire la modalità di gran lunga più utilizzata
nel programmi di formazione.
Principali
inconvenienti della lezione (M. Castagna
- Progettare la formazione, AIF-Franco Angeli ):
n
Scarsa memorizzazione
dei concetti (solo ascoltati e poco assimilati)
n
Rapida caduta del
livello di attenzione (fatica da ascolto)
n
Apprendimento
circoscritto agli aspetti teorici, senza o con scarsi collegamenti agli aspetti
pratici del quotidiano.
L'unico
obiettivo didattico che consente di conseguire è la trasmissione di conoscenza,
pur in forma strutturata ma filtrata dalla personalità e dalle conoscenze del
Docente.
Al
termine della lezione non si hanno garanzie sulla reale
"acquisizione" delle conoscenza.
Una
lezione può essere strutturata con almeno 3 modalità:
DEDUTTIVA
Si
caratterizza per una struttura del tipo
n
PREMESSA, per
spiegare gli scopi e dare indicazioni metodologiche
n
PRINCIPI GENERALI
sulla teoria, premesse del tema che verrà affrontato
n
SVILUPPO PUNTI in cui
si articola l'argomento, con ordine a cascata
n
ESEMPI, conseguenze
pratiche e chiusura.
E'
la modalità utilizzata più di frequente, e presenta le seguenti
caratteristiche:
E' adatto
per |
Rischi |
n
Trasmettere
definizioni n
Lezioni di
approfondimento per "addetti" n
Dare
informazioni in un tempo breve n
Veicolare
sensazioni di competenza |
n
Non
comprendibilità delle parti iniziali (astratte) n
Noia n
Linguaggio e
taglio teorico. |
INDUTTIVA
Si
caratterizza per una struttura del tipo:
n
ESAME CASI
PARTICOLARI o specifiche situazioni che suscitano interrogativi
n
RIFLESSIONI su
ciascun caso, sulle relative spiegazioni e sulle conseguenze
n
CONSEGUENZE
APPLICATIVE
E'
il percorso della "ricerca" e della "scoperta" ed è così
caratterizzato:
E' adatto
per |
Rischi |
n
Spiegare
concetti complessi |
n
Banalizzazione |
n
Pubblico
neofita |
n
Tempi
operativi lunghi |
PER PROBLEMI
Si
caratterizza per una struttura del tipo:
n
DOMANDE
SIGNIFICATIVE, per catturare l'attenzione iniziale dell'uditorio
n
ILLUSTRAZIONE DELLO
SCOPO, per valorizzare i temi che si propongono
n
SVILUPPO DEI
CONCETTI, sviluppo delle domande e ricerca soluzioni
n
CONCLUSIONE,
riflessione sulle domande e sulle conseguenze per noi.
Principali
caratteristiche sono la grande efficacia, la facile fruibilità da parte
dell'allievo ed inoltre :
E' adatto
per |
Rischi |
n
Convincere e
vendere |
n
Non toccare
le corde giuste (domande guida errate) n
Sgradita ai
teorici n
Più
difficile da progettare. |
A
supporto dell'attività del docente, nella lezione si utilizzano:
n
Supporti visivi,
dalla lavagna a fogli mobili alle slide ed alle presentazioni multimediali, il
cui utilizzo va bilanciato sia per porgere informazioni che per raccogliere le
considerazioni in tempo reale
E' ormai noto quali sono i rischi di utilizzo di slide a
"pacchi" e ad "alta
intensità" di informazione oppure a di presentazioni ad alto contenuto di
effetti speciali.
Un problema pratico da affrontare è quello
dell'aggiornamento delle slide in funzione della evoluzione dei temi trattati e
la loro relazione connla documentazione fornita.
n
Materiale di supporto,
sul cui contenuto e consistenza si discute sempre. Dispensa schematica,
dispensa esaustiva. Dispensa si, dispensa no.
Al solito la verità è nel mezzo.
Non esagerare con i materiali, sia perché è probabile che in
parte non verrà mai più utilizzato, sia perché è necessario attivare un
atteggiamento di ricerca dell'Allievo interessato ad approfondire.
Se si utilizzano slide, una copia cartacea va data
possibilmente prima dell'inizio della lezione (in modo da agevolare il commento
a margine di quello che vi si è scritto.
A margine di questo contributo ed in considerazione di
quanto detto nello "scenario" (pagg.15-16) ed a proposito delle
ragioni di sopravvivenza della lezione in presenza (pagg. 22-23) dai Proff.
Calvani e Rotta in "Fare formazione
in internet", Erickson, chiederei, soprattutto a Vitalia, Emanuela,
Anna, ma anche agli altri di individuare esempi d'uso di lezioni
deduttive, induttive, a problema in
ambito medico (in medicina con quale logica potrei o dovrei scegliere ) e quali
sono, comunque, i limiti che restano e potrebbero indurre a spostarsi (anche
parzialmente) sulla rete ?
Quale sarà la tecnica più utilizzata in ambito ECM , nei
prossimi anni ? e perché ?
Rilevate, nei Vs ambienti l'esigenza di spettacolarizzazione
della formazione